Si dice “camera ardente” perché anticamente, nella stanza dove era esposto il defunto per la veglia, si tenevano accese numerose candele e fiaccole che “ardevano” attorno alla salma. L’aggettivo “ardente” richiama quindi sia l’illuminazione continua con fuochi, sia il valore simbolico di luce e purificazione legato al rito funebre.
Significato dell’espressione
- “Camera” indica semplicemente il locale o la stanza dove viene esposta la salma prima del funerale, per permettere ai parenti e agli amici l’ultimo saluto durante la veglia funebre.
- “Ardente” deriva dall’uso tradizionale di illuminare il corpo con candele e fiaccole che restavano accese per tutta la durata della veglia, creando un ambiente raccolto e solenne.
Cenni storici e simbolici
- La pratica affonda le radici nei riti dell’antica Roma e poi nella tradizione cattolica, dove il fuoco e la luce indicano vigilanza, preghiera e accompagnamento dell’anima verso l’aldilà.
- In alcune lingue e contesti storici l’idea di “camera ardente” è stata usata anche in senso figurato per luoghi solenni illuminati da torce, ma in italiano l’uso più comune resta quello legato al rito funebre.
