Il congedo parentale in Italia è un periodo facoltativo di astensione dal lavoro che entrambi i genitori possono utilizzare per prendersi cura del figlio fino ai 12 anni di età. Complessivamente, tra i genitori, il congedo parentale può durare fino a 10 mesi, elevabili a 11 se il padre si astiene dal lavoro per almeno tre mesi, anche frazionati. Ciascun genitore può fruire di un massimo di 6 mesi, che possono diventare 7 mesi per il padre in caso di astensione di almeno tre mesi. I genitori possono usufruire del congedo anche contemporaneamente. Il congedo può essere preso in modalità continuativa o frazionata a giorni, ma non in modalità oraria. L’indennità prevista è generalmente pari al 30% della retribuzione media giornaliera per i mesi di congedo, con alcune parti pagate all'80% (in base alle nuove regole della legge di bilancio 2025). In caso di parto plurimo, il diritto si moltiplica per ogni figlio. Per adozioni e affidamenti, le stesse regole si applicano considerando i 12 anni dall’ingresso del minore in famiglia o in Italia in caso di adozione internazionale. In sintesi:
- Durata entro i 12 anni di vita del figlio.
- Totale tra genitori: fino a 10 mesi (11 con estensione per il padre).
- Ciascun genitore: massimo 6 mesi (7 per il padre in certi casi).
- Indennità al 30% della retribuzione (con variazioni).
- Possibilità di fruizione contemporanea.
- Estensione per adozioni e parti plurimi.
Queste condizioni si applicano a lavoratori dipendenti e iscritti alla gestione separata INPS, con alcune differenze per lavoratori autonomi. Il congedo non è trasferibile da un genitore all’altro, ma sono previsti mesi indennizzati alternativi tra loro per un massimo complessivo indennizzabile fino a 9 mesi per alcuni casi.