A Udine, il 14 ottobre 2025, si sono verificati scontri violenti al termine di un corteo pro Palestina, che si è svolto in concomitanza con la partita di qualificazione ai Mondiali 2026 tra Italia e Israele. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 8-10 mila persone, è iniziata in modo pacifico ma è degenerata in guerriglia urbana verso la sera, in particolare in piazza Primo Maggio e nelle vie limitrofe. Un centinaio di manifestanti ha cercato di superare i cordoni delle forze dell'ordine per avvicinarsi allo stadio, lanciando pietre, petardi, transenne e contenitori di rifiuti dati alle fiamme. La polizia ha risposto con cariche di alleggerimento, usando idranti e lacrimogeni per disperdere i gruppi violenti. Ci sono stati diversi feriti, tra cui otto agenti e due giornalisti, uno dei quali ha riportato un grave trauma cranico. Alcune decine di manifestanti sono stati fermati, con alcune persone arrestate e altre trattenute per accertamenti. Il questore di Udine, Pasquale Antonio De Lorenzo, ha dichiarato che le forze dell'ordine hanno agito per contenere un tentativo di violenta invasione e per ripristinare l'ordine, definendo il corteo in sé pacifico fino ai momenti degli scontri. La città ha subito danni materiali e imbrattamenti causati dagli scontri. In sintesi, a Udine c'è stata una protesta pro Palestina pacifica trasformata in violenti scontri con la polizia, con feriti e fermati, in un contesto di tensione legata alla partita di calcio tra Italia e Israele.
