La dicitura superiore su un’etichetta di vino italiano indica che il vino è stato prodotto seguendo norme più rigorose rispetto alla versione base della stessa tipologia, con criteri qualitativi più elevati e spesso anche requisiti di resa, invecchiamento o gradazione alcolica superiori. Ecco cosa comporta in modo concreto:
- Contesto e significato
- Vino DOC o DOCG (o talvolta DOP) che aggiorna le condizioni del disciplinare di base per offrire una qualità percepita superiore rispetto alla variante standard. In pratica, “Superiore” è un valore aggiunto spesso associato a una maggiore struttura, corpo e complessità.
 
- Requisiti tipici
- Gradazione alcolica minima superiore rispetto al vino base (ad es. almeno 0,5% in più, anche se le soglie esatte variano a seconda del disciplinare).
 
* Resa delle uve più bassa per ettaro, a indicare una selezione di grappoli più qualitativi (disciplinare più restrittivo).
* Eventuale invecchiamento obbligatorio o consigliato, anche se non sempre è un requisito assoluto: la dicitura può coesistere con altre menzioni come Riserva o Igt/Docg specifica.
- dove compare in etichetta
- Di solito appare subito dopo la denominazione o la tipologia, anteponendosi all’annata, e può convivere con altre menzioni aggiuntive (nome di vigneto, toponimo, ecc.), con la grafica che rispetta le regole del disciplinare specifico.
 
- differenze con altre diciture
- Riserva: tipicamente implica un periodo di invecchiamento minimo superiore e talvolta requisiti di alcol e invecchiamento differenti; la “Superiore” è invece focalizzata su qualità superiore e spesso gradazione/resa, senza necessariamente richiedere invecchiamento come la Riserva.
 
* Classico: spesso indica uno stile tradizionale o tipico di una zona, ma non implica automaticamente qualità superiore rispetto alla versione base; “Superiore” è una label specifica di disciplinare che denota maggiore qualità o rigore produttivo.
- esempi pratici
- Barbera d’Alba con menzione Superiore: potrebbe richiedere una gradazione alcolica minima più alta e un invecchiamento minimo obbligatorio rispetto alla versione base, secondo il disciplinare specifico; questo non implica che la versione base non possa essere affinata, ma la versione Superiore deve rispettare condizioni più stringenti.
 
* Dogliani DOCG: la dicitura “Superiore” può comparire sulla stessa riga della denominazione e accompagnarsi ad altre menzioni aggiuntive, con caratteri diversi e posizionamento definito dal disciplinare.
Se vuoi, posso cercare esempi aggiornati per una tipologia specifica di vino italiano che ti interessa (ad es. Barolo, Barbaresco, Dolcetto, Dolci o un DOCG/DOC particolare) e spiegare esattamente quali requisiti disciplinari includono per la dicitura “Superiore” in quel caso.
