Il rimborso del modello 730 viene in genere accreditato sulla prima mensilità utile dopo l’invio, ma le date cambiano a seconda che tu sia lavoratore dipendente, pensionato o senza sostituto d’imposta.
Dipendenti
Per chi ha un datore di lavoro come sostituto d’imposta:
- Di regola il rimborso arriva nella busta paga del mese successivo a quello in cui la dichiarazione viene trasmessa all’Agenzia delle Entrate, a partire comunque dalle paghe di luglio.
- Ad esempio, una dichiarazione inviata entro fine maggio di solito genera il rimborso nella busta paga di luglio, mentre quelle inviate tra giugno e luglio danno luogo a rimborsi tra agosto e settembre.
Pensionati
Per chi percepisce una pensione (INPS o altro ente) il rimborso arriva di norma un mese dopo rispetto ai dipendenti.
- In molti casi i rimborsi iniziano dai cedolini di agosto e seguono un calendario in base alla data di presentazione (ad esempio invio entro fine maggio → rimborso ad agosto, invio tra 1–20 giugno → rimborso a settembre, e così via).
Senza sostituto d’imposta
Se nel 730 hai indicato “senza sostituto d’imposta”, il rimborso viene pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate con bonifico sul conto indicato o con altre modalità previste.
- I primi accrediti partono tipicamente da dicembre e possono estendersi anche ai mesi successivi, fino a qualche mese dopo la fine della campagna dichiarativa, soprattutto se sono in corso controlli preventivi o mancano dati come l’IBAN.
Controlli e ritardi
Per rimborsi elevati (ad esempio oltre determinate soglie) o in presenza di anomalie l’Agenzia può effettuare controlli preventivi; in questi casi il pagamento può slittare fino a diversi mesi dopo il termine di trasmissione della dichiarazione.
Per sapere quando arriva il tuo specifico rimborso, è utile verificare:
- Il prospetto di liquidazione 730-3, dove è indicato il mese di conguaglio.
- Lo stato della pratica nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate, che mostra se il rimborso è ancora “in lavorazione” o “in pagamento”.
