I PFAS sono ormai diffusi praticamente ovunque nell’ambiente e in molti oggetti di uso quotidiano. Per questo l’esposizione può arrivare da acqua, cibo, aria in casa e prodotti di consumo.
Nell’ambiente
I PFAS si trovano in suoli, acque superficiali e sotterranee, falde acquifere e sedimenti, perché vengono rilasciati da attività e scarichi industriali, discariche, acque reflue e incendi con schiume schiumogene. Tracce sono state rilevate anche in piogge, laghi alpini e aree molto remote, segno di una contaminazione ormai globale.
Nell’acqua potabile
L’acqua potabile è una delle principali vie di esposizione perché i PFAS possono penetrare nelle falde e nei corsi d’acqua e arrivare fino ai rubinetti. In Italia il problema è documentato soprattutto in alcune aree del Veneto (Vicenza, Verona, Padova) e anche in zone di Lombardia, Piemonte e Toscana, dove sono stati misurati livelli elevati nelle acque destinate al consumo umano.
Negli alimenti
I PFAS possono accumularsi in pesci di fiume o lago di aree contaminate, in carni, uova e prodotti di origine animale provenienti da territori inquinati e in verdure irrigate con acqua contaminata. Si possono trovare anche in alimenti confezionati (per esempio snack, popcorn da microonde, fast food) a causa dei rivestimenti grasso-repellenti o impermeabili di carte e imballaggi.
Nei prodotti di consumo
Queste sostanze sono usate per rendere materiali resistenti all’acqua, allo sporco e ai grassi, quindi possono essere presenti in padelle antiaderenti, rivestimenti di carta per alimenti, alcuni imballaggi, tappeti, tessuti tecnici e capi impermeabili. Si trovano anche in cosmetici, alcuni prodotti per la cura personale, fili interdentali, scioline, vernici, prodotti per la pulizia, dispositivi medici e in vari processi industriali (galvanica, elettronica, plastica, carta).
In casa: aria e polvere
Dentro casa l’esposizione può avvenire anche respirando aria e polveri che contengono piccole quantità di PFAS, rilasciate nel tempo da tessuti trattati, tappeti, imbottiti o altri materiali che li contengono. Questo aggiunge una via di contatto oltre a quella tramite acqua e alimenti.
